Parla Ilaria Bugetti. “Buio su di me, non sulla città. Non ho tradito la mia Prato, mi difenderò fino all’ultimo”

Seleziona la lingua

Italian

Down Icon

Seleziona Paese

Italy

Down Icon

Parla Ilaria Bugetti. “Buio su di me, non sulla città. Non ho tradito la mia Prato, mi difenderò fino all’ultimo”

Parla Ilaria Bugetti. “Buio su di me, non sulla città. Non ho tradito la mia Prato, mi difenderò fino all’ultimo”

Prato, 27 luglio 2025 – Il 20 giugno 2025 resterà per sempre nel suo album della vita. Quel venerdì Ilaria Bugetti, sindaca stravittoriosa nel giugno di un anno prima, ha firmato le dimissioni che hanno portato al commissariamento del Comune. E’ trascorso oltre un mese dall’addio al palazzo comunale.

Ilaria Bugetti ha deciso di rompere il silenzio. Per parlare alla città.

“Ho deciso di accettare questa intervista perché ho ritenuto doveroso far sentire la mia voce, visto il ruolo che ho ricoperto, anche se parlo esclusivamente sull’aspetto politico delle vicende che mi hanno coinvolta. Sulla genesi, sotto il profilo giudiziario sui suoi sviluppi e sugli esiti ho preferito tenere una linea di rigoroso silenzio come avete potuto notare, ritenendola più consona alla delicatezza del momento e alla esigenza di approccio non mediatico delle iniziative difensive, e continuerò su tale linea. Certamente sono stati 30 giorni di grande sofferenza, per me e la mia famiglia e per la città, ma abbiamo iniziato e stiamo proseguendo un lavoro in sede penale ed amministrativa per poter trasmettere quella che ritengo sia la verità riguardo il mio operato”.

In campagna elettorale, al Politeama aveva auspicato una città con la luce negli occhi, all’improvviso invece è calato il buio su Prato.

“Il buio è calato su di me, non sulla città. Per Prato ci sono tanti progetti che abbiamo messo sul binario che il commissario porterà avanti con serietà e senso istituzionale. Lo sta già dimostrando. Avrei voluto farlo io, ma le cose sono andate diversamente. E’ innegabile l’amarezza che provo per un progetto politico interrotto troppo presto. Stavamo strutturando un lavoro importante di ascolto e risoluzione dei piccoli problemi, ma anche di grandi opere per dare una prospettiva di lungo corso alla città. Sono sicura che il Commissario vorrà bene a questa città, i segnali positivi sono già evidenti. Ho apprezzato moltissimo le sue parole sui conti in ordine e sull’alto livello della macchina comunale. E’ un uomo delle istituzioni. Gli auguro buon lavoro e la stessa gioia che ho provato io nell’amministrare questa città, così complessa ma bellissima”.

Un anno fa il trionfo: vittoria schiacciante, campo largo, la prima donna a capo della città. Ora le dimissioni, la sua città per la prima volta commissariata.

“Sono stati 12 mesi intensi, bellissimi e impegnativi, adrenalinici e a tratti delicatissimi. Ho sentito l’onere e l’onore di quel 52% di fiducia al primo turno. E lo sento ancora di più ora, in questo momento complesso. E’ per loro che come detto mi difenderò fino all’ultimo, e se la mia difesa avrà effetto ciò mi aiuterà a dimostrare che la loro fiducia non è stata tradita, che sono con me ogni giorno e che i loro messaggi, incoraggiamenti, strette di mano e sorrisi mi aiutano a resistere e ad andare avanti”.

In queste lunghe giornate si è trovata spesso a riavvolgere il film degli ultimi anni. È a colori o in bianco e nero? Ci sono immagini sbiadite o scolpite nella memoria?

“Il buio di queste settimane non offuscherà i colori accesi di tanti anni trascorsi tra la gente, non cancellerà l’affetto delle persone, la forza del loro sostegno. Ho tante immagini belle impresse nella mente che mi accompagnano ogni giorno. Dalle tantissime donne che hanno visto in me il riscatto femminile, all’accoglienza schietta e vera delle famiglie che vivono nelle case popolari, dalle poesie dei piccoli alunni delle nostre scuole agli applausi di sconosciuti per strada”.

C’è qualcosa di cui si pente?

“Come detto non entrerò nel merito dell’inchiesta. Politicamente, amare il proprio territorio non è un errore e non me ne pentirò mai. Chi si mette al servizio del pubblico è chiamato a dare risposte alla collettività, a trovare soluzioni più possibile generali per bisogni complessi, ad ascoltare tutti per poi cercare una sintesi che abbia come unico obiettivo il bene comune”.

Lei figlia di artigiani ha sempre detto di aver visto in casa la fatica del lavoro sin da piccola.

“E’ proprio così. Il lavoro è fondamentale per la dignità e l’indipendenza delle persone e delle famiglie. Per questo ho iniziato a lavorare quando studiavo all’università. Vendevo prodotti cosmetici a domicilio. Un ‘attività che mi ha aiutato a non pesare economicamente sulla mia famiglia e a capire che ogni conquista costa fatica. Ma posso dire anche che è bello impegnarsi per gli altri. Ora che non sono più sindaca, non riesco a stare a casa con le mani in mano. Ho deciso quindi di fare volontariato. Ogni mattina vado in una struttura specializzata nel recupero di ragazzi. L’impegno per gli altri è la mia linfa vitale, ciò che mi dà la forza interiore per affrontare questo momento così difficile. Non ne posso fare a meno. Stare a casa a piangere non fa parte del mio essere”.

Fare il sindaco del suo territorio. Ci ha lasciato il cuore a palazzo comunale.

“Sì. Rinunciarvi è stato pesantissimo ma per il grande rispetto che ho verso le istituzioni repubblicane e il sistema democratico non era possibile fare diversamente. Il destino della città e il benessere di chi ci vive vengono per me prima di tutto, prima del mio destino, prima del mio benessere”.

Chi le è stato vicino in questo periodo?

“La famiglia, gli amici di sempre, ma anche tanti conoscenti e voglio ringraziare i legali che sono al mio fianco. Attorno a me ci sono tutti coloro che amo e che stimo. Del resto non mi importa. L’affetto di tanti cittadini che mi scrivono e mi fermano per strada, mi aiuta moltissimo. Qualcuno mi ha già condannato senza processo, altri colmano il vuoto dei propri argomenti politici riempiendolo di letame e veleno nella convinzione di poter ottenere i voti che non hanno mai avuto, altri ancora sputano sentenze per vendetta di ciò che hanno chiesto ma non hanno ottenuto. Beh, vi assicuro che sono molti di più coloro che credono in me e nella mia innocenza. E’ per loro che mi difenderò fino all’ultimo”.

Ha letto l’intervista del segretario Biagioni? Ha proposto lo stop soldi dalle imprese. Che ne pensa?

“Rispetto le opinioni di tutti. Comunque è una legge dello Stato, nata dopo l’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti. Garantisce trasparenza e controllo. Se la ritiene sbagliata, porti la sua contrarietà in Parlamento attraverso il partito, se la segreteria condivide questa linea”.

Le dimissioni. È stata una sua decisione o è stata consigliata?

“L’ultima parola è stata la mia. Come ho già detto, ho preso atto che non c’erano più le condizioni per andare avanti, nel rispetto delle istituzioni e dei cittadini. Nessuno di noi è incollato alla sedia”.

Ha partecipato all’ultima riunione della direzione del Pd chiedendo a ciascuno una riflessione per poi arrivare ad una riflessione collettiva. Pensa che da questo guardarsi dentro senza filtri possa ripartire una stagione che non cancella il passato ma è più consapevole di cosa fare nel futuro immediato?

“Il passato non si cancella mai, altrimenti la memoria non serve, serve per migliorarsi per essere più consapevoli, per essere più solidi e credibili verso la città”.

Tra un anno ci sarà un altro governo a Prato. Ci ha mai pensato? Il centrosinistra torna alla guida?

“E’ quello che auspico”.

Il conforto.

“La fede mi aiuta moltissimo. Rafforza la strada della resistenza, della determinazione ad arrivare in fondo”.

Quando spegne la luce prima di addormentarsi qual è il suo ultimo pensiero?

“Penso alla città. La amo profondamente. Non l’ho mai tradita e mi sto impegnando con tutte le mie risorse per dimostrarlo”.

La  Nazione

La Nazione

Notizie simili

Tutte le notizie
Animated ArrowAnimated ArrowAnimated Arrow